MICHELANGELO A SONDRIO (RINVIATA)
Si comunica che, in ottemperanza delle disposizioni del DPCM del 3 novembre 2020, la mostra allestita dal 30 settmbre al 13 novembre sarà chiusa al pubblico dal 6 novembre al 3 dicembre.
Nel 1987 veniva ritrovata nellArchivio parrocchiale di Grosotto in Valtellina unimportante testimonianza documentaria. In un elenco seicentesco di beni e arredi del santuario del paese era infatti ricordato un quadro «della Beatissima Vergine con il figliuolo in braccio et S[an]to Joseffo dopo le spalle di molto valore di mano di m[aest]ro Marcello Venosta di Mazzo». Da quei pochi cenni si evinceva che lartista noto come Marcello Venusti, al quale si riconosceva erroneamente unorigine mantovana o comasca, era in realtà valtellinese, e più precisamente di Mazzo. Nel quadro citato si riconosceva inoltre una Sacra Famiglia tuttora conservata nel santuario di Grosotto.
Ma chi è Marcello Venusti? A distanza di poco più di trentanni dalla scoperta del documento citato sopra, gli storici dellarte hanno fatto molti passi avanti nella ricostruzione della carriera dellartista. Se per secoli Marcello ha viaggiato con la patente di traduttore ufficiale di Michelangelo grazie a opere note come la copia del Giudizio Universale ora a Capodimonte, voluta dal cardinale Alessandro Farnese , oggi gli riconosciamo un ruolo importante negli svolgimenti della maniera moderna nellUrbe. A Roma Venusti aveva infatti trovato una propria misura peculiare tra grazia raffaellesca e vigore michelangiolesco, con un impasto stilistico e una rete di amicizie e committenze che lo portò al successo. Con il proprio lavoro il valtellinese divenne anche uno dei protagonisti di quel fenomeno storico e artistico che ha visto la diffusione in formati ridotti delle invenzioni messe a punto da Michelangelo.
Attraverso un rapporto di collaborazione con il grande scultore, Venusti ha infatti avuto accesso a molti dei cartonetti realizzati da Michelangelo. Il primo caso noto di traduzione di questi disegni in pittura è lAnnunciazione (1544-46) che Marcello dipinge per il cardinale Federico Cesi. Della pala, realizzata per laltare della cappella Cesi in Santa Maria della Pace, poi perduta, resta il cartonetto preparato da Michelangelo (oggi alla Morgan Library di New York) che Venusti utilizzò come modello. Il quadro ebbe un grande successo, ne sono un indice anche le versioni in piccolo, per la devozione privata, che il pittore valtellinese trasse da quello stesso cartonetto: una di queste, oggi nella collezione del Creval, è esposta in mostra.
Queste repliche non furono realizzate solamente da Venusti e dalla sua bottega; le invenzioni di Michelangelo ebbero una grande diffusione anche attraverso le stampe. Furono replicate da molti altri artisti; variate, amalgamate, ridotte e ingrandite per rispondere alle esigenze di gusto diffuse nella Roma di metà Cinquecento, e non solo. Questa mostra realizzata con la consulenza scientifica di Marcello Abbiati, Federica Kappler, Marcella Marongiu e Massimo Romeri si propone di affrontare largomento mediante altri due dipinti: una piccola Crocifissione in cui sono fuse diverse invenzioni michelangiolesche molto note, e una copia del celebre Giudizio Universale dipinto dal Buonarroti nella Cappella Sistina.
Lesposizione si propone anche come il luogo di uniniziale riflessione sulle opere presentate, in attesa di studi specifici che cercheranno di spiegarne la genesi, il contesto dorigine, la destinazione e, in alcuni casi, individuarne gli autori.
Il percorso espositivo si snoda attraverso apparati iconografici e documentari che invitano ad approcciarsi in maniera dinamica alle tre opere in mostra. Un flusso ininterrotto di immagini accostato ai dipinti ne suggerisce i prototipi, favorendo confronti immediati tra questi e le varie derivazioni, mentre le letture di alcune fonti in sottofondo sonoro (a cura di Francesca Scherini) intendono favorire un approccio più consapevole alle stesse opere, creando un rapporto dialettico tra immagini, dipinti, suoni e parole.
I visitatori vengono così accompagnati in un percorso narrativo e didattico, suggestivo e avvolgente, utile alla messa a fuoco del tema.
Nel periodo di apertura della mostra è previsto un programma di workshop esteso agli istituti del Distretto scolastico della provincia di Sondrio.