Chiedimi se sono di turno
Regia di Andrea Chiodi
Produzione Agidi s.r.l.
In ospedale si entra solo per tre motivi: se uno è ammalato, se si va a trovare un ammalato, oppure, se sei particolarmente sfortunato, se ci devi lavorare.
Il protagonista di questo monologo aveva immaginato per sé un avvenire radioso come calciatore, astronauta o avvocato di grido; ma la sorte è a volte sorprendente, talvolta bizzarra, e quasi sempre misteriosa, e così, mentre sta per ricevere il pallone doro, aprendo gli occhi si ritrova nelle proprie mani una scopa di saggina.
Partito dai bagni finirà sulla scrivania del Capo sala, dopo un vorticoso viaggio per tutti i reparti dellospedale, attraverso letti da rifare, suore, dottori, malati veri e immaginari, speranze di guarigione e diagnosi che spengono i sorrisi, sempre con due amici fidati: la scopa di saggina e il pappagallo.
Il pappagallo è lo strumento detestato da tutti in ospedale, chi lo deve usare, chi lo deve pulire, il Primario non lo vuole vedere, i parenti lo vogliono occultare. Ma attraverso il pappagallo passa tutta lumanità, tutta la delicatezza, tutta la vergogna e il rispetto di quando si ha bisogno daiuto e di qualcuno che tenga compagnia alla nostra fragilità.
Dopo il successo di Fare unanima, Giacomo Poretti torna in teatro con un nuovo monologo che attinge alla sua esperienza personale, per sorridere delle sue memorie di corsia e tentare di rispondere insieme al pubblico allannosa questione E adesso chi lo svuota il pappagallo?