Delusionist
di Natalino Balasso e Marta Dalla Via
Un farmaco che consenta di essere sempre attivi e performanti. E i suoi esilaranti e drammatici effetti collaterali.
Questo è il protagonista del racconto di Natalino Balasso e Marta Dalla Via, che mettono in scena un presente alternativo dove non cè più niente da recitare. I tempi son coriacei.
Anche chi ha un obiettivo base come campare si trova a fare i conti con uno standard di sopravvivenza sempre più alto e con la frustrazione che ne deriva.
Tutti vivono una specie di paradosso di Zenone economico: la soddisfazione, anche se lenta è sempre leggermente avanti a noi.
Se oggi esistere è pura performance, allora diventa salvifica una pillola che permette di rimanere accesi sette giorni su sette ventiquattro ore su ventiquattro.
Un semplice modo per debellare loltraggio alla produttività fatto dal tempo passato a dormire, o sognare forse.
I due attori creano una bolla comica, magica, riflettente, con tanto di esplosione sul finale.
"Se lo spettacolo non verrà percepito come un fallimento - dice Balasso- avremo fallito e sarà un successo perché lo spettacolo è la cronaca di un fallimento ma è anche la cronaca del fallimento dello spettacolo stesso" .
"Perciò -gli fa eco Marta Della Via- possiamo dire che se afferrerete il secondo livello di questo racconto lo vivrete come un insuccesso e quindi sarà un successo.
Ma se vi fermerete al primo livello di lettura e vi farete delle buone risate, lo spettacolo avrà successo e quindi sarà un fallimento".
Insomma, Delusionist ribalta completamente i piani, in un caleidoscopio di vorticosi equivoci linguistici che generano comicità e divertimento irrefrenabili.