I ghiacciai raccontano
Sabato 29 aprile alle ore 20:45 presso CAST - il CAstello delle STorie di montagna di Sondrio si terrà un appuntamento straordinario, "un percorso che coniuga comparazione fotografica, studi in campo glaciologico e antropologico dei ghiacciai, come paradigmi e testimonianze degli effetti dei cambiamenti climatici negli ultimi anni. come affermato da Erik Viani, organizzatore della serata in collaborazione con il CAI - Sezione Valtellinese e il Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno.
Ospiti e relatori della serata saranno Enrico Camanni, scrittore e giornalista; Riccardo Scotti, ricercatore e responsabile scientifico del Servizio Glaciologico Lombardo (SGL); Fabiano Ventura, presidente dellassociazione Macromicro e fotografo paesaggista.
Fabiano Ventura , attraverso la rappresentazione fotografica dei ghiacciai, grazie alla forza delle immagini contemporanee e al raffronto con le identiche inquadrature immortalate dai grandi maestri del passato prima della crisi climatica, comunica in modo inequivocabile gli effetti del riscaldamento globale sugli ecosistemi, proponendo al visitatore unintensa riflessione sul rapporto che lega la specie umana e lambiente naturale. Riccardo Scotti relaziona, con dati scientifici, attraverso rilievi e istallazioni di paline ablatometriche, lo stato di salute dei ghiacciai del nostro arco alpino. Enrico Camanni illustra la storia, l'antropologia e le prime esplorazioni dei ghiacciai alpini.
Scrive Riccardo Scotti : Nelle Alpi, a casa nostra, la temperatura dellaria è aumentata di 2 °C rispetto allepoca pre-industriale, si tratta grossomodo del doppio rispetto alla media planetaria. Gran parte di questo incremento è concentrato negli ultimi 40 anni in conseguenza della cosiddetta grande accelerazione che, dal secondo dopoguerra, ha portato ad una esplosione delle emissioni antropiche di gas climalteranti in atmosfera. Il clima del pianeta, così come quello alpino, dipenderà in larga parte dalla nostra capacità di ridurre e azzerare il prima possibile le emissioni di gas climalteranti, in larga parte conseguenza dellutilizzo di fonti fossili per la produzione di energia. Lazione per salvare i ghiacciai è quindi la stessa per mettere in sicurezza lumanità.
Conclude Enrico Camanni : Per lungo tempo i paesaggi ghiacciati e le loro esplorazioni sono stati associati a gesti temerari e sfide eroiche, odissee polari, vertigini alpine o himalayane. Luoghi sofferti, quasi sempre. Sembrerebbe che tra luomo contemporaneo e il ghiaccio si frapponga una distanza colmabile solo con la fantasia o la temerarietà, come se la materia gelata incorpori i significati più distanti dalla civiltà, e dunque ci appartenga solo in opposizione al buon senso e al quieto vivere. Ma di recente limmaginario è cambiato. Da quando gli scienziati ammoniscono lumanità sulle conseguenze dellincremento delleffetto serra e la gente si angoscia per le conseguenze sempre più allarmanti del riscaldamento globale, il ghiaccio è diventato il simbolo della materia preziosa ed effimera. I ghiacciai non sono corpi morti, ma organismi in perenne trasformazione. I ghiacciai nascono, crescono, si trasformano, fondono e a volte muoiono. In una parola: vivono. Noi specie umana siamo gli unici naufraghi da salvare in questo affondamento epocale, perché la scomparsa dei ghiacciai è il segno del nostro fare e del nostro distruggere".