Otello
drammaturgia Dacia Maraini
adattamento scenico Antonio Prisco
scena Giovanni Cunsolo
regia Giorgio Pasotti
con Giacomo Giorgio, Giorgio Pasotti, Claudia Tosoni, Davide Paganini, Gerardo Maffei, Salvatore Rancatore, Andrea Papale, Anna Dalia Aly
E tu come sei pallida! e stanca, e muta, ebella, pia creatura nata sotto maligna stella.Fredda come la casta tua vita e in cieloassorta. Desdemona! Desdemona! Ah morta! morta! morta! e poi Otello fu.
Qui finisce la storia di Desdemona e Otello, lei lo aveva sposato per amore, contro i cliché dellepoca, lui, lo straniero, il moro, lo aveva voluto reclamando libertà di scelta e autonomia, lottando con il padre perché lo accettasse. La drammaturgia di Dacia Maraini muove attraverso il filo conduttore di una violenza che cresce senza motivo alcuno, lillusione del possesso, il delitto e il suicidio per stupidità.
Lui, Otello, incapace di gestire le emozioni, capitano coraggioso e leale, ma marito insicuro e geloso, forse lei era troppo, troppo bella e troppo ingenua, troppo sicura del suo amore e dellamore di lui. Lui la uccide e poi mette fine alla sua stessa vita, per gelosia e per possesso, come i lui di oggi e come i lui di domani se non si educano le nuove generazioni.
Ed è qui lurgenza dello spettacolo, Giorgio Pasotti si interroga sulla forza di un grande classico come il testo shakespeariano di parlare alle giovani coscienze, di insegnare attraverso la morale, di mostrare senza mediazioni tecnologiche il dolore e lo sgomento per le vite non rispettate. Dopo cinque secoli questopera ci mette ancora di fronte a una realtà malata e incattivita, dice Pasotti, lOtello è tragicamente attuale.