Pensaci, Giacomino!
Dall'opera di
Luigi Pirandello
Con
Pippo Pattvina,
Debora Bernardi, Giampaolo Romania, Francesca Ferro, Aldo Toscano Giuseppe Parisi, Diana DAmico
regia
Guglielmo Ferro
TRAMA
"Pensaci Giacomino"
rappresenta uno dei lavori in cui Pirandello riesce a dar corpo con più
intensità a una critica profonda e assolutamente lontana da tentazioni qualunquistiche di quelle
convenzioni sociali, di quellipocrisia, di quelle maschere con le quali la gente comune traveste la
propria assenza di principi etici. ll professor
Agostino Toti
, insegnante ginnasiale, è piuttosto anziano ed è screditato agli occhi di alunni e colleghi. Solo contro tutti, si sente impossibilitato nel continuare a insegnare.
Toti cova del risentimento nei confronti dell'intera società. Per ottenere una rivalsa nei confronti
di quello Stato cui imputa il suo fallimento, prende per moglie una ragazza giovanissima,
Lillina
.
Lillina è incinta di un giovane del paese, Giacomino, ma questo non distoglie Toti dal suo proposito, né sembra turbarlo più di tanto.
NOTE DI REGIA
Pensaci, Giacomino! rappresenta per me uno dei lavori in cui Pirandello riesce, restando immune
da facili moralismi, a dar corpo con più intensità a una critica profonda e assolutamente lontana da
tentazioni qualunquistiche di quelle convenzioni sociali, di quellipocrisia, di quelle maschere con le
quali la gente comune traveste la propria assenza di principi etici. Toti non appare come un vinto, né
una figura triste o malinconica, di vecchio ingrigito dai propri pensieri. È anzi lunico che esce
vincitore in una guerra dalla quale tutti escono sconfitti; il più intelligente, in fondo, quello che sente
di poter scegliere, di essere padrone della propria vita, delle proprie certezze, dei propri errori, pronto
a pagare, a sentire tutto sulla pelle con coraggio. Non è il candore senile a impegnare il personaggio,
ma lacutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché
fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati
in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcunaltro e accettati per comodità. (Giacomo Ferro)