Incontro online con le autrici: Le pietre della memoria, Gunter Demnig e le pietre dinciampo di Francesca Druetti e Benedetta Rinaldi (People, 2020), a cura della Biblioteca Rajna e Argonaute
Il testo racconta il percorso artistico di Gunter Demnig e il processo che la sua opera, le pietre di inciampo, è in grado di scatenare nel presente, nei paesi in cui si reca, nelle scuole con cui entra in contatto. Le Pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono un'iniziativa dell'artista tedesco per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. La memoria consiste in una piccola targa d'ottone della dimensione di un sampietrino (10 × 10 cm), posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Queste informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero, a pezzo. L'espressione "inciampo" deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell'opera.
Le autrici sono due studiose impegnate in progetti di public history con lAssociazione Sui passi della storia. Francesca Druetti (1983) lavora al Museo Diffuso della Resistenza, deportazione, guerra, diritti e libertà di Torino. Benedetta Rinaldi (1984), originaria di Tirano, laureata in Storia e in Scienze Politiche, lavora in ambiente pubblico a Milano.
Introduce lincontro Marcella Fratta, Assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione del Comune di Sondrio e dialoga con le autrici Mariella Londoni, dellAssociazione Argonaute.