Palazzi
 
 

Palazzo Martinengo

Palazzo Martinengo deve il suo nome al conte bresciano Ulisse Martinengo, uno dei tanti seguaci della Riforma protestante che nel ‘500 trovano rifugio in Valtellina e Valchiavenna.
Il Conte (le cui iniziali compaiono su un camino in pietra in un locale al piano terreno) acquisì il terreno e ristrutturò l’edificio.
Il palazzo, che fu successivamente sede del vicario di Valle e poi della Regia Prefettura, viene interessato da diversi lavori di ristrutturazione, in conseguenza delle alluvioni del vicino torrente Mallero. Il suo aspetto attuale, tipicamente ottocentesco e coerente con gli edifici di piazza Garibaldi, deriva dai lavori effettuati in seguito alla distruttiva alluvione del 1834.
A quella stessa alluvione è legato il monumento collocato nel giardino del Palazzo, eretto in segno di riconoscenza per i lavori di arginatura del Mallero, iniziati nel 1835 su progetto di Carlo Donegani e in gran parte finanziati dal Governo del Lombardo-Veneto.
Il monumento, terminato nel 1839, fu realizzato dall’allievo del Canova Giuseppe Croff: si tratta di un obelisco marmoreo con statue raffiguranti la Giustizia, la Religione, la Pace e la Beneficenza, e sul basamento gli stemmi della Città e degli Asburgo, asportati nel 1859. Un capitolo importante del neoclassicismo a Sondrio.
Oggi sede di uffici comunali, palazzo Martinengo ospita, a pian terreno, l’interessante Museo dei Minerali “Fulvio Grazioli”, visitabile su prenotazione.

Informazioni

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Dove
Via Perego 1 - Sondrio
Orario
Su prenotazione
Accessibilità
Accessibile in sedia a rotelle
Da non perdere
Una visita al Museo dei Minerali Fulvio Grazioli

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