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Cesare Ligari

Cesare Ligari

Figlio di Pietro Ligari, Cesare nasce a Milano il 28 aprile 1716. La prima formazione pittorica avviene sotto la guida del padre, poi nel 1736 lascia la casa paterna e si reca a studiare a Venezia dove apprende l’uso del colore secondo la grande tradizione veneta. Rientrato in patria, diviene collaboratore attivo di Pietro, dividendosi tra Milano e Sondrio, tuttavia dopo il matrimonio, Cesare comincia a cercare l'emancipazione economica e professionale dal padre. Nelle opere murali, come la Gloria di S. Ignazio nella chiesa dei Gesuiti a Ponte, Cesare mette a frutto la sua formazione veneziana e si dimostra pittore migliore che nelle pale d'altare. Negli anni si succedono quadri e pale d'altare, fino al 1758, quando negli affreschi per il coro della chiesa di Domaso (Co), l’artista ripropone il suo gusto per il colore di stampo veneto. Nel 1762 gli viene offerta l'occasione di dipingere ancora a fresco e su vasta scala, nel Palazzo Malacrida di Morbegno: qui tra le architetture dipinte dal Vignoli, l’artista affresca due grandi medaglie di chiara ispirazione tiepolesca. Nonostante queste prove, le difficoltà incontrate con l'ambiente dei committenti valtellinesi lo inducono a trasferirsi nel 1764 a Como. Anche nella città lariana, tuttavia, le opportunità di lavoro sono scarse e Cesare si trova costretto a ricercare commissioni in Valtellina. La Morte di S. Andrea Avellino per un oratorio privato di Ponchiera e le tre medaglie nella chiesa di S. Carlo a Chiuro sono le ultime opere di rilievo del pittore, che muore a Como il 12 aprile 1770.