Canto XXX - Gianni Schicchi
Luna giunse a Capocchio, e in sul nodo
del collo lassannò,
si che, tirando,
grattar li fece il ventre al fondo sodo.
E l'Aretin che rimase, tremando
mi disse: «Quel folletto è Gianni Schicchi,
e va rabbioso altrui così conciando».
Inferno, Canto XXX, vv 28-33