Canti dell'Inferno
Canto XXXIII - Conte Ugolino

Canto XXXIII - Conte Ugolino

Un peccatore intento ad addentare il cranio del suo compagno di pena, al passaggio di Dante solleva la bocca da quell'orribile pasto. Egli si presenta come il conte Ugolino della Gherardesca e dichiara che il suo compagno è l'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini. L’arcivescovo lo aveva raggirato e attirato in una trappola facendo catturare lui ed i suoi 4 figli . Poi aggiunge quanto crudele sia stata la sua fine: prima vide morire di fame tutti i figli e poi la stessa sorte toccò a lui.

 

Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino,
e questi è l'arcivescovo Ruggieri:
or ti dirò perchè i son tal vicino.
Che per l’effetto de’ suo’ mai pensieri,
fidandomi di lui, io fossi preso
e poscia morto, dir non è mestieri;
però quel che non puoi avere inteso,
cioè come la morte mia fu cruda,
udirai, e saprai s'e' m'ha offeso.

Inferno, Canto XXXIII, vv 13-21