Purgatorio
Canto XXXI - Beatrice si svela

Canto XXXI - Beatrice si svela

Rivolgendosi ora direttamente a Dante, Beatrice pretende da lui la piena confessione del suo traviamento: ma il poeta è tal punto turbato che riesce a malapena a pronunciare un "sì". Beatrice però continua a incalzarlo e a rimproverargli di essersi lasciato sedurre da fallaci miraggi: sollevato lo sguardo su di lei, Dante vede la bellezza della donna e quindi, vinto dal rimorso, perde i sensi. Tornato in sé, si accorge che Matelda lo ha immerso nel Lete e che lo sta tirando all’altra sponda. Una volta arrivato, ella gli fa bere l’acqua purificatrice per farlo poi entrare nel cerchio delle quattro donne danzanti che lo conducono al cospetto del grifone. Intento nella contemplazione dell’animale, Dante è raggiunto dalle altre tre donne, le quali pregano Beatrice di rivolgere il suo sguardo al poeta, di sorridergli e di rivelarglisi in tutta la sua celestiale bellezza. Beatrice indulge a quella richiesta e al ricordo di quella visione, il poeta si dichiara incapace di rappresentarla.
 

E come la mia faccia si distese,
posarsi quelle prime creature
da loro aspersion l’occhio comprese;
e le mie luci, ancor poco sicure,
vider Beatrice volta in su la fiera
ch’è sola una persona in due nature.
Sotto ‘l suo velo e oltre la rivera 
vincer pariemi più sé stessa antica, 
vincer che l’altre qui, quand’ella c’era.      

Purgatorio, Canto XXXI, vv 76-84