Purgatorio

Canto II - Angelo Nocchiero
Lo mio maestro ancor non facea motto,
mentre che i primi bianchi apparver ali;
allor che ben conobbe il galeotto,
gridò: «Fa, fa che le ginocchia cali.
Ecco langel di Dio: piega le mani;
omai vedrai di sì fatti officiali.
Purgatorio, Canto II, vv 25-30

Canto II - Celestial Nocchiero
Poi fece il segno lor di santa croce;
ondei si gittar tutti in su la piaggia:
ed el sen gì, come venne, veloce.
Purgatorio, Canto II, vv 49-51

Canto II - Casella
Amor che ne la mente mi ragiona
cominciò elli allor sì dolcemente,
che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Lo mio maestro e io e quella gente
cheran con lui parevan sì contenti,
come a nessun toccasse altro la mente.
Purgatorio, Canto II, vv 112-117

Canto III - Antipurgatorio
Come color dinanzi vider rotta
la luce in terra dal mio destro canto,
sì che lombra era da me a la grotta,
restaro, e trasser sé in dietro alquanto,
e tutti li altri che venieno appresso,
non sappiendo l perché, fenno altrettanto.
Purgatorio, Canto III, vv 88-93

Canto V - Bonconte da Montefeltro
Io dirò vero e tu l ridì tra vivi:
langel di Dio mi prese, e quel dinferno
gridava: "O tu del ciel, perché mi privi?
Tu te ne porti di costui letterno
per una lagrimetta che l mi toglie;
ma io farò de laltro altro governo!".
Purgatorio, Canto V, vv 103-108

Canto VI - Sordello
[...] e l dolce duca incominciava
«Mantua...», e lombra, tutta in sé romita,
surse ver lui del loco ove pria stava,
dicendo: «O Mantoano, io son Sordello
de la tua terra!»; e lun laltro abbracciava.
Purgatorio, Canto VI, vv 71-75

Canto XIV - Due spiriti
Così due spirti, luno a laltro chini,
ragionavan di me
ivi a man dritta;
Purgatorio, Canto XIV, vv 7-8

Canto XV - Apparizione dell'Angelo
Poi giunti fummo a langel benedetto,
con lieta voce disse: «Intrate quinci
ad un scaleo vie men che li altri eretto».
Noi montavam, già partiti di linci,
e
Beati misericordes
! fue
cantato retro, e 'Godi tu che vinci!'.
Purgatorio, Canto XV, vv 34-39

Canto XIX - Avari e prodighi
Comio nel quinto giro fui dischiuso,
vidi gente per esso che piangea,
giacendo a terra tutta volta in giuso
.
Adhaesit pavimento anima mea
sentia dir lor con sì alti sospiri,
che la parola a pena sintendea.
Purgatorio, Canto XIX, vv 70-75

Canto XX - Le anime intonano il Gloria
Poi cominciò da tutte parti un grido
tal, che l maestro inverso me si feo,
dicendo: «Non dubbiar, mentrio ti guido».
Gloria in excelsis
tutti
Deo
dicean, per quel chio da vicin compresi,
onde intender lo grido si poteo.
Purgatorio, Canto XX, vv 133-138

Canto XXIII - Nella
Ondelli a me: «Sì tosto mha condotto
a ber lo dolce assenzo di martìri
la Nella mia con suo pianger dirotto.
Con suoi prieghi devoti e con sospiri
tratto mha de la costa ove saspetta,
e liberato mha de li altri giri.
Purgatorio, Canto XXIII, vv 85-90

Canto XXX - Aspro rimprovero di Beatrice
«Dante, perché Virgilio se ne vada,
non pianger anco, non pianger ancora;
ché pianger ti conven per altra spada».
Purgatorio, Canto XXX, vv 55-57

Canto XXXI - Beatrice si svela
E come la mia faccia si distese,
posarsi quelle prime creature
da loro aspersion locchio comprese;
e le mie luci, ancor poco sicure,
vider Beatrice volta in su la fiera
chè sola una persona in due nature.
Purgatorio, Canto XXXI, vv 76-81

Canto XXXII - La meretrice e il gigante
Sicura, quasi rocca in alto monte,
seder sovresso una puttana sciolta
mapparve con le ciglia intorno pronte;
e come perché non li fosse tolta,
vidi di costa a lei dritto un gigante;
e baciavansi insieme alcuna volta.
Purgatorio, Canto XXXII, vv 148-153

Canto XXXIII - Eunoè
E Beatrice: «Forse maggior cura,
che spesse volte la memoria priva,
fattha la mente sua ne li occhi oscura.
Ma vedi Eunoè che là diriva:
menalo ad esso, e come tu se usa,
la tramortita sua virtù ravviva».
Purgatorio, Canto XXXIII, vv 124-129